Al tempo in cui comunicò allo UPMC la sua intenzione di dimettersi, Marino aveva ricevuto l’offerta di dirigere un importante centro trapianti, quello della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Lo stesso giudice che condannò Ferrara e altri per diffamazione riassume le ragioni addotte da Marino a spiegazione della sua decisione di lasciare l’ISMETT, come una decisione maturata “a causa dei condizionamenti e delle pressioni cui [Marino era] stato sottoposto nella gestione dell’ISMETT”.
In particolare, Marino ha pubblicamente rivelato una circostanza significativa. Come dimostra una lettera, inviata qualche mese prima della decisione di Marino di dimettersi, da un rappresentante dello UPMC all’assessore regionale alla Sanità siciliano, l’università americana, in cambio del rinnovo della convenzione milionaria con la Regione, aveva fatto un accordo, alle spalle di Marino, per cedere la maggioranza della gestione dell’ISMETT alla Regione Siciliana. Marino, che fino ad allora era stato, oltre che direttore medico anche amministratore delegato e consigliere dell’ISMETT, avrebbe dovuto restare solo direttore medico e far posto a persone della Regione. Con le parole di Marino, si trattava di “Un accordo molto redditizio [per lo UPMC] con la Regione, al cui vertice era nel frattempo arrivato [Salvatore] Cuffaro. Con una gestione dell’Istituto che da un certo punto in poi non potevo più condividere. E lo dissi chiaramente” (Repubblica, 29 luglio 2009). Nel luglio 2002, due mesi prima delle sue dimissioni, Marino scrive all’assessore al Bilancio Alessandro Pagano, dicendosi, “molto preoccupato per la situazione all’Ismett, dove non riesco più a gestire il personale medico sui livelli di eccellenza che la struttura richiede”. Secondo Repubblica, Marino “Informa anche alcuni ministri del governo Berlusconi. Silenzio. Alla fine del braccio di ferro, nel settembre del 2002 lascia il suo posto.” ‘Glielo consigliai anch’io – conferma l’ex comandante dei carabinieri Roberto Jucci, all’epoca a Palermo come commissario per le acque – perché al centro trapianti stava per sbarcare personale non qualificato, e il professor Marino non poteva accettare un’imposizione del genere’”.
È degno di nota quanto scrive il Prof. Thomas Starzl (il luminare che effettuò il primo trapianto di fegato della storia, e con cui Marino aveva lavorato allo UPMC per 17 anni) nella sua lettera di referenza per la Thomas Jefferson University: “Le sue recenti dimissioni dal suo attuale incarico sono basate sulle più alte considerazioni di carattere etico. Si è tratta di una decisione dettata dalla sua coscienza, per la quale lo ammiro”.
Nel 2009, Radio Radicale dedicò un istruttivo “Speciale Giustizia” al caso.
a.g.