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No all’omofobia

Era il 18 ottobre 2014, quando, in una festa in Campidoglio, con le famiglie al completo, il Sindaco Marino trascriveva 16 matrimoni di persone dello stesso sesso, celebrati all’estero. Il Prefetto tentò di annullare quelle trascrizioni, ma il TAR del Lazio, accogliendo il ricorso presentato da alcune coppie, diede ragione al Sindaco. Questo è uno dei provvedimenti che il Sindaco Marino e la sua giunta hanno preso a difesa dei diritti perché è “ … attraverso la cultura dei diritti, che vogliamo dire il nostro No all’omofobia e ad ogni forma di intolleranza.” Secondo le sue stesse parole. Purtroppo il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro l’annullamento disposto dal prefetto a Roma “perché la legge prevede la differenza tra i sessi”. La sentenza, accolta tra gli entusiasmi del ministro dell’Interno Angelino Alfano (“Finalmente mi danno ragione”).

Per ora è così ma, il sindaco Marino ha dato un importante contributo a una battaglia, che non finisce qui, contro un’impostazione che ci vede arretrati rispetto al resto d’Europa.

Roma Capitale dei diritti

Ma già dal 12 al 18 maggio 2014 l’attenzione del Sindaco e della sua giunta verso le difficoltà della comunità LGBT si era esternata con la settimana anti bullismo omofobico lecosecambiano.

“Roma si conferma Capitale dei diritti e delle pari opportunità. Nei prossimi giorni la città sarà animata dagli eventi della settimana dedicata ai diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e alla lotta contro omofobia e transfobia. Eventi che simboleggiano l’impegno dell’amministrazione capitolina contro ogni irragionevole forma di discriminazione” ha dichiarato il sindaco Ignazio Marino. “Abbiamo avviato un percorso, insieme alle cittadine e i cittadini romani, per trasformare Roma in una città aperta e tollerante, dove nessuno debba sentirsi minacciato per le sue scelte di vita. Per tutta la settimana, in piazza del Campidoglio sventolerà per la prima volta una bandiera arcobaleno, un simbolo importante per ricordare a tutti, cittadini e turisti, che i diritti non sono una merce di scambio, ma un presupposto della nostra democrazia”.

Altro importante provvedimento fu, il 28 gennaio 2015, l’approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina, dell’istituzione del registro delle unioni civili.

E poi il 16 febbraio 2015 nasce “Angelo Azzurro”: percorsi di valorizzazione degli anziani LGBT.

Il 2 aprile 2015 il piano LGBT. “L’Amministrazione capitolina” commenta l’assessora Alessandra Cattoi, “sancisce così definitivamente che Roma è la capitale dei diritti non solo in momenti cruciali – come quando si sono trascritti matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso o si è istituito il Registro delle Unioni civili – ma anche ogni giorno, con una serie di misure concrete per garantire la piena cittadinanza delle persone LGBT e per favorire un clima sociale rispettoso delle differenze”.

m.d.p.

A Roma l’amore conta
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