urtistiChiamati anche “ricordari” o “peromanti” (“coloro che vanno per Roma”), gli urtisti nascono alla fine dell’800 con una bolla papale che autorizza gli ebrei del ghetto a vendere al di fuori dei ristretti confini della comunità ebraica di Roma santini e altri oggetti religiosi. Un’autorizzazione del vicariato di Roma, risalente ai primi del 1900, sancisce definitivamente l’esistenza e il ruolo degli urtisti, autorizzati a circolare con una cassetta di legna appesa al collo che contiene rosari e cartoline da vendere ai pellegrini cattolici. L’altro mestiere possibile in quel momento storico era quello dello “stracciarolo”, cioè il venditore di stracci.

Con il passare degli anni, superato il periodo buio del fascismo con le leggi razziali del 1938, quella dell’urtista – il nome deriva dalla tattica di urtare i turisti per attirare la loro attenzione e vendere gli oggetti posseduti – inizia a diventare una professione ambita. Nel 1946 diventa possibile trasferire le licenze di padre in figlio. Gli urtisti – che oramai hanno sostituito con delle bancarelle la vecchia cassetta di legno – stazionano permanentemente e più o meno tranquillamente nei principali luoghi del turismo romano sino al 1986, anno in cui l’allora Ministero dei Beni Culturali individua le zone precluse alle bancarelle. Da quel momento inizia una serie di provvedimenti e successivi ripensamenti che vedono di volta in volta protagonisti il Comune e la Soprintendenza. Sino a quando, con la delibera del 31 luglio 2014, l’amministrazione Marino, nel quadro del “percorso di ripristino del decoro e di valorizzazione dei Fori Imperiali” decide definitivamente di allontanare camion bar, fiorai e urtisti dai luoghi oramai occupati da decenni, individuando nuove aree di stazionamento all’interno del territorio del Municipio I. Con la determina dirigenziale del 24 giugno 2015, il Comune dà tempo fino al 10 luglio 2015, data oltre la quale si procederà alla rimozione delle attività. La decisione del Comune provoca prevedibili malumori tra gli urtisti. Malumori che nel mese di settembre 2015 sfociano in una manifestazione contro i provvedimenti sul decoro urbano.

Il Comune non recede dalla propria posizione e gli urtisti alla fine si spostano nelle zone concesse dal Comune. Purtroppo nel giro di pochi giorni al posto degli urtisti autorizzati compaiono diversi urtisti abusivi che, dotati di cassetta di legno d’ordinanza come gli urtisti originali dei primi del ‘900, agiscono indisturbati spesso sotto gli occhi della polizia municipale.

 a.c.

Urtisti e camion bar
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