Lunga e complessa la vicenda della metro C. I progetti preliminari e i primi finanziamenti risalgono già all’inizio degli anni novanta. L’obiettivo sarebbe aprire la linea in tempo utile per il Giubileo del 2000, ma per quella data non sono ancora chiuse definitivamente le valutazioni di impatto ambientale. Si rimanda. Nel luglio 2002 viene approvato da parte del Comune di Roma il progetto preliminare e poco dopo è lo Stato ad approvare i finanziamenti per la tratta fondamentale. Nel 2003 il Comune di Roma istituisce la società Roma Metropolitane srl per accentrare le responsabilità connesse al supporto per la realizzazione dei lavori. Roma Metropolitane diviene pienamente operativa solo a gennaio 2005, a seguito della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 1/2005, che le attribuisce il compito di elaborare la documentazione necessaria per l’indizione della procedura di affidamento. Dopo un anno, il 15 febbraio 2005, viene pubblicato il bando di gara. La base d’asta è 2,510 miliardi di Euro (su un costo complessivo del progetto deliberato dal CIPE di 3,047 miliardi di Euro).
La gara è aggiudicata un anno dopo all’ATI “Metro C s.c.p.a.”, composta da Astaldi (34,5%), Vianini Lavori (Gruppo Caltagirone, 34,5%), Ansaldo Trasporti Sistemi Ferroviari (Ansaldo STS) (14%), Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (10%), Consorzio Cooperative Costruzioni (7%). I lavori iniziano nell’aprile del 2006 – in attesa della stipula del contratto d’appalto che avverrà il 12 ottobre 2006 – prevedendo già al proprio interno una prima rimodulazione delle attività delle fasi funzionali in cui l’opera era stata suddivisa in sede di gara. L’importo finale del contratto è di 2,18 miliardi di Euro.
Già nell’ottobre 2007 Metro C presenta le prime riserve, che porteranno ad una ulteriore rimodulazione dei tempi di realizzazione dell’opera e all’introduzione di alcune varianti (verbale di accordo del 12 giugno 2008). In cambio, Metro C rinuncia a parte delle riserve inizialmente avanzate. Le riserve rimanenti saranno oggetto di un lungo arbitrato. Nel tentativo di trovare una composizione e chiudere tutto il contenzioso pregresso, nel febbraio del 2011 il CdA di Roma Metropolitane delibera la costituzione di un Comitato Esecutivo al fine di trovare un accordo transattivo con Metro C. Mentre il Comitato lavora, il Collegio Arbitrale si pronuncia il 6 settembre 2012 in favore di Metro C. La decisione del Collegio Arbitrale (presa a maggioranza e ormai limitata a una sola riserva, visto che le parti hanno deciso di comporre tutto il resto attraverso un accordo bonario) è stata impugnata da Roma Metropolitane e al momento la causa è stata rinviata al 10 ottobre 2017 per la precisazione delle conclusioni. Poco dopo l’estate del 2013 (il 9 settembre) viene raggiunto un accordo definitivo sia con il consorzio che con gli enti finanziatori. A Metro C saranno riconosciuti ulteriori 230 milioni di Euro (253 con IVA), di cui circa 81 a carico dello Stato, 158 a carico del Comune di Roma e 14 a carico della Regione Lazio. L’11 dicembre 2012 il CIPE adotta la delibera n. 127 per l’assegnazione delle risorse di competenza dello Stato necessarie per la definizione della transazione. chiuso nel 2012 in favore di Metro C. Con quest’ultimo accordo, attraverso 12 diverse delibere del CIPE succedutesi tra il 2008 e il 2012, il costo complessivo dell’investimento per il cosiddetto “tracciato fondamentale” della Linea C passa dal valore iniziale di 3,047 miliardi di Euro a 3,74 miliardi di Euro. Questo senza considerare i milioni derivanti da arbitrati ancora in corso e il miliardo delle «opere complementari» per la tutela archeologica. Una cifra totale più vicina ai 5 miliardi di Euro che ai 3 iniziali, e che rischia di salire a 6 miliardi se – come prevede la Corte dei Conti già nel dicembre 2012 – il rincaro della tratta Colosseo-Clodio sarà in linea con quello registrato per il resto della linea.
Questa la situazione che il sindaco Marino si ritrova sul tavolo al suo insediamento. Costi in continuo aumento e consegna dei lavori sistematicamente rinviata. Marino dichiara che non sbloccherà il pagamento della tranche di 230 milioni più IVA (253 milioni) determinata dalla transazione del settembre 2011 e già stanziati dal CIPE sino a che non sarà fatta chiarezza su tempi e costi del progetto. Viene avviato un primo tavolo di lavoro con i rappresentanti del consorzio Metro C, che non porta a nessun risultato. Il 9 agosto il consorzio chiude i cantieri e minaccia 3.000 licenziamenti.
Esattamente dopo un mese di trattative, il 9 settembre 2013 viene firmato un accordo transattivo che riconosce a Metro C ulteriori 90 milioni di Euro in aggiunta ai 253 già previsti dall’accordo transattivo del settembre 2011. Sul pagamento dei 253 milioni si apre un duro scontro tra l’assessore alla mobilità Improta e l’assessore al bilancio Morgante, che si chiude con la decisione del sindaco di delegare all’assessore Improta la gestione dei pagamenti al consorzio.
A oggi il Comune ha pagato solo una parte dei 253 milioni (166 milioni, versati nel gennaio 2014) e non ha versato nulla di quanto previsto dall’accordo del 9 settembre 2013. Nel frattempo, nell’ottobre 2013 la Corte dei Conti ha contestato un danno erariale di quasi 400mila euro per il rinvio dei lavori nel periodo 2006-2010 e la maggiorazione dei costi per il tratto Pantano-Centocelle. 21 in questo caso gli indagati, tra funzionari e dirigenti di Roma Metropolitane e del Consorzio Metro C, ai quali il procuratore Raffaele De Dominicis imputa «manipolazioni contabili» e «scriteriate sovrapposizioni di costi», uno «scandaloso comportamento dei responsabili», impegnati «nella redazione di costosissime varianti di progetto», circa 45, giustificate con «cosiddette sorprese geologiche e archeologiche». La Corte annuncia anche l’apertura di una seconda inchiesta sulla firma dell’atto attuativo del 9 settembre 2013 relativo al riconoscimento dei 90 milioni di Euro aggiuntivi (mai pagati dal Comune di Roma), le cui motivazioni appaiono poco convincenti ai magistrati contabili.
Sembra impossibile, ma il 9 novembre 2014, quasi 3 anni dopo la scadenza fissata dalla gara, viene finalmente inaugurata la tratta Pantano – Centocelle, incluso il deposito “Graniti”. Dopo 8 mesi, il 29 giugno 2015, anche la seconda tratta Centocelle – Lodi viene inaugurata. Marino non nasconde la sua grande soddisfazione per l’impresa: «Oggi la festa del 29 Giugno diventa per Roma ancora più speciale con l’apertura delle 6 nuove stazioni della linea C. Sono molto orgoglioso di questo risultato: se avessi detto, all’inizio della consiliatura, quando ho visitato i cantieri, trovato la talpa smontata, le betoniere ai Fori e le proteste, di inaugurare 18 km di stazioni entro due anni nessuno ci avrebbe creduto».
a.c.